Questa costatazione ha reso possibile una rapida evoluzione della chimica organica, ancor più facilitata dalla disponibilità della risorsa cloro, praticamente inesauribile e ottenibile a basso costo.
Da allora cloro e soda, la cui produzione è strettamente correlata, costituiscono le fondamenta dello sviluppo industriale della chimica di base, ovvero della trasformazione su grande scala delle materie prime (petrolio, carbone, gas naturale, salgemma, fosforiti, etc) in prodotti di base organici (per es. etilene, benzene, acetilene), ottenendone derivati intermedi (dicloroetano, stirene, butadiene, etc), prodotti di base inorganici (ammoniaca, acido solforico, cloro, etc) e relativi prodotti finali.
Allo stesso modo, anche la cosiddetta chimica fine e delle specialità deve al cloro gran parte del suo sviluppo.
Si calcola che il 55% dei processi industriali attualmente in uso e il 95% dei beni di consumo prodotti, abbiano in qualche modo utilizzato derivati clorurati.
Nel 2007 l’Industria Europea del cloro ha prodotto oltre 20 milioni di tonnellate di cloro, soda caustica ed idrogeno (questi ultimi derivati dal processo elettrolitico di produzione industriale del cloro).
Il cloro è utilizzato per la produzione di numerosissimi prodotti chimici e farmaceutici e i suoi derivati sono essenziali per fabbricare prodotti come solventi, detergenti, prodotti per il trattamento delle acque e materie plastiche tra cui il PVC, che da solo ne assorbe oltre il 35% della produzione.
Strettamente interconnessa alla produzione di cloro è la produzione di soda caustica (idrossido di sodio) ottenuta attraverso il processo di elettrolisi di acqua e cloruro di sodio: per ogni tonnellata di cloro prodotta si ottengono 1,1 tonnellate di soda caustica. Anche la soda è un prodotto della chimica di base utilizzato in molteplici applicazioni. Più della metà della soda caustica prodotta viene riutilizzata nell’industria chimica, il resto viene utilizzato per in altri settori quali quelli dei detergenti, del tessile, dell’alluminio, delle fibre e del vetro, della carta, dell’alimentare e del trattamento delle acque.
L’idrogeno, co-prodotto attraverso elettrolisi, è in generale utilizzato dai produttori stessi per ulteriori processi (acqua ossigenata, acido cloridrico, etc) o utilizzato per generare energia/calore.