Questa consapevolezza, accanto al progresso della conoscenza tecnico-scientifica, ha portato senz’altro ad un cambio di mentalità della nostra società. Sia per ragioni etiche e sociali: la preservazione delle risorse naturali, la minimizzazione dell’impatto ambientale, il contenimento dei consumi sono valori condivisi e sempre più inseriti nelle scelte politiche ed industriali; sia per ragioni economiche: risparmio energetico e minore consumo di materie prime significano anche minori costi.
Questo vale tanto per l’industria del cloro, attraverso i suoi impegni diretti in termini di sviluppo sostenibile, quanto per l’intero sistema produttivo derivato dalla chimica del cloro, che mette a disposizione della società processi tecnologici e beni e servizi indispensabili per una gestione responsabile delle risorse più limitate.
Gran parte del progresso sociale e tecnologico si deve infatti allo sviluppo della chimica. E il passaggio attraverso la chimica del cloro è l’unico modo ad oggi conosciuto e possibile per ottenere gran parte dei materiali innovativi e dei prodotti di cui disponiamo.
Senza la chimica del cloro la nostra società non avrebbe conosciuto lo stesso progresso scientifico e tecnologico, ma soprattutto, il pianeta non potrebbe garantire le risorse (acqua, cibo, energia) necessarie al sostentamento di 6 miliardi di persone.