L'industria europea del cloro

Stime EuroChlor, l’associazione europea dei produttori di cloro, indicano che in Europa l’industria del cloro-soda genera il 55% del fatturato dell’industria chimica (oltre un miliardo di Euro nel 2007).

Il settore produce ogni anno oltre 20 milioni di tonnellate di cloro, soda caustica e idrogeno nei suoi 79 impianti produttivi distribuiti in 20 Paesi europei. Il settore impiega direttamente 39.000 persone circa e, indirettamente, considerando anche l'indotto, circa 2.000.000 di persone.

Nel 2007 la produzione di cloro, in particolare, ha raggiunto il record di 10,7 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,9% sul 2006, per soddisfare la crescita della domanda.

La Germania rimane il maggior produttore europeo con il 43,5% della produzione, seguita da Belgio e Olanda con il 14,4%.

Circa due terzi della produzione europea di cloro vengono utilizzati per la produzione di materie prime: polimeri, resine ed elastomeri. Il PVC (utilizzato nell’industria delle costruzioni, nell’imballaggio, nei trasporti, nell’auto, nell’elettronica e nei beni di consumo) è la materia plastica che ne assorbe la maggiore quantità (35%). E molte sostanze chimiche, plastiche e farmaci utilizzano cloro nei loro processi di produzione pur non contenendo cloro nel prodotto finito.

Si calcola che oltre il 95% dei beni di consumo e oltre l’85% dei farmaci derivino dalla chimica del cloro. Gli utilizzi finali dei cloro derivati sono migliaia e contribuiscono allo sviluppo di tutti i settori produttivi, compresi quelli a più alta intensità di ricerca e innovazione come la produzione sostenibile di energia, l’informatica e le reti di interconnessione, l’industria aerospaziale e delle esplorazioni sottomarine.

L’industria della soda, co-prodotta dagli impianti di produzione del cloro è a sua volta un’altra importantissima fonte di materie prime utilizzate in metallurgia, nell’industria del vetro, nel tessile e nei detergenti.

A livello ambientale, l’industria europea di produzione di cloro-soda nel suo complesso, ha fatto registrare una diminuzione costante dei consumi di energia, già oltre l’obiettivo fissato dagli impegni volontari di riduzione del 5% dei consumi nel 2010 fissato nel 2001.

 

Anche i livelli di emissione in atmosfera e nelle acque registrano una diminuzione di oltre il 93% e il 99% rispetto al 1985, in linea con gli obiettivi fissati per il 2010 con gli impegni volontari. Ulteriori miglioramenti si sono verificati anche per gli altri parametri ambientali e sociali.

Le performance dell’industria europea del cloro sono descritte in dettaglio nel documento “Chlorine industry review 2007-2008” pubblicato nella sezione “documenti”  del sito.

Continua inoltre la progressiva sostituzione della tecnologia di produzione con celle a mercurio con quella a membrana che, nel 2007, ha raggiunto il 45% della produzione, nei tempi necessari ad assorbire l’ingente investimento necessario al completamento del passaggio, calcolato in oltre 3.000 milioni di Euro.