Il cloro è l'elemento chimico con simbolo Cl e numero atomico 17 che appartiene al gruppo VIIA della tavola periodica degli elementi ed assieme a fluoro (F), bromo (Br) e iodio (I) costituisce il gruppo degli "alogeni".
Primo degli alogeni ad essere isolato come elemento allo stato libero, il cloro fu scoperto dallo svedese Carl Wilhelm Scheele nel 1774, che lo ottenne per ossidazione dell'acido cloridrico (HCl) con biossido di manganese (MnO2). Berthollet, partendo dall'idea all'epoca dominante secondo cui gli acidi fossero tutti composti contenenti ossigeno, ipotizzò che il cloro fosse l'ossido di elemento che chiamò "murio", termine coniato dal latino "murium"; la radice di questo nome è tutt'oggi riconoscibile nel termine "acido muriatico", con il quale vengono commercializzate soluzioni diluite di acido cloridrico ad utilizzo domestico.
Davy, nel 1810, espresse l'idea che il gas scoperto da Scheele fosse un elemento e lo chiamò cloro (da "kloros" che in greco significa verde, dal colore verde-giallastro con cui si presenta il cloro molecolare allo stato gassoso): questa ipotesi fu definitivamente accettata dopo gli studi di Gay Lussac.
Il cloro, gas irritante e tossico per gli esseri viventi, corrosivo per i metalli, con forte potere ossidante divenne un prodotto commerciale quasi per caso. Fra il 1866 e il 1874 infatti, i chimici Walter Weldon e Henry Deacon misero a punto due processi per la trasformazione su scala industriale dell'acido cloridrico, all'epoca sottoprodotto del processo Leblanc di produzione della soda e destinato ad essere scaricato nell'atmosfera con evidenti ripercussioni sul piano ambientale (primo esempio di inquinamento da prodotti di smaltimento dell'industria chimica), in cloro e fu così che il cloro stesso fece il suo ingresso fra i grandi prodotti industriali. Per alcuni decenni tuttavia il suo uso si limitò al processo di sbianca della carta e al trattamento delle acque ma, la constatazione che il cloro reagiva con un gran numero di molecole organiche, fece sviluppare rapidamente questa nuova branca della chimica organica (chimica dei composti del carbonio). Nel contempo aumentava di conseguenza la richiesta di cloro ma la sua disponibilità venne drasticamente a ridursi quando al processo Leblanc di produzione della soda, che prevedeva come già accennato la formazione di acido cloridrico come prodotto secondario da cui ricavare per l'appunto il cloro, venne a sostituirsi il processo Solvay di produzione del carbonato di sodio. E fu allora che il cloro iniziò ad essere prodotto per elettrolisi di soluzioni concentrate di cloruro di sodio, processo che nonostante sia stato messo a punto circa 100 anni fa, tutt'oggi costituisce il processo industriale di scelta per la produzione del cloro.