Il cloro viene prodotto facendo passare corrente elettrica attraverso una soluzione di salamoia, ovvero una soluzione ottenuta sciogliendo del cloruro di sodio in acqua. Mediante questo processo oltre al cloro si producono anche idrogeno (H2) e soda caustica (NaOH, idrossido di sodio). I metodi utilizzati sono principalmente tre: a) processo a catodo di mercurio , b) processo a diaframma, che rappresenta circa 1/4 della produzione e c) processo a membrana.
I processi che utilizzano la cella a diaframma e la cella a catodo di mercurio sono stati introdotti rispettivamente nel 1885 e nel 1892, mentre il processo con cella a membrana è stato sviluppato in epoca molto più recente (1970).
L'applicazione delle tre diverse metodiche per produrre cloro varia considerevolmente da continente a continente infatti: in Europa occidentale prevale il processo con cella a catodo di mercurio (55%), negli Stati Uniti prevale il processo con cella a diaframma (75%) mentre in Giappone prevale il processo con cella a membrana (>90%).
La rimanente percentuale di applicazione dei metodi di produzione del cloro in Europa occidentale è rappresentata dal processo con cella a diaframma (22%), dal processo con cella a membrana (20%) e da altri processi (3%).
Il processo con cella a membrana presenta vantaggi intrinseci dal punto di vista ecologico rispetto ai due processi più datati, poiché non utilizza mercurio ne amianto e allo stesso tempo risulta il metodo più vantaggioso sotto il profilo del consumo di energia. In Europa occidentale il passaggio alla tecnologia con celle a membrana sta avvenendo in maniera graduale e si prevede che nel medio termine questa tecnologia sostituisca totalmente quella fondata sull'utilizzo della cella a catodo di mercurio.