Come elemento, il cloro abbonda in natura, dove è presente per lo 0,19%, sotto forma di più di 2400 composti sia di natura organica (legati al carbonio) che inorganica che costituiscono lo 0,045% della crosta terrestre e il 2,9% dei mari e degli oceani. A causa della sua reattività, il cloro (Cl2) non si ritrova allo stato libero, ma, come derivato inorganico, è presente in molti minerali comuni. Il cloruro di sodio, ad esempio, il familiare "sale da cucina", è un composto formato da cloro e sodio di formula NaCl.
L'industria del cloro costituisce a tutt'oggi una colonna portante dell'intera produzione chimica mondiale ed utilizza come fonte di cloro a basso costo il cloruro di sodio, un minerale praticamente inesauribile. I derivati clorurati vengono usati in una vasta gamma di processi per la produzione di ogni genere di prodotti, più di 10.000, che soddisfano le nostre necessità quotidiane, anche le più comuni (bere, mangiare, vestirsi, lavarsi i denti, guidare….). Si può certamente affermare che oltre il 95% di tutti i beni di largo consumo per la loro fabbricazione hanno in qualche modo utilizzato derivati organoclorurati.
Il 55% dei processi industriali di trasformazione chimica in Europa utilizza composti clorurati come intermedi, l'85% dei farmaci oggi esistenti viene prodotto sfruttando la chimica del cloro così come il 96% dei prodotti impiegati in agricoltura per la protezione dei raccolti e delle piante; infine il 98% dell'acqua potabile utilizzata nel nostro continente è resa tale ricorrendo all'impiego di composti a base di cloro.
Da quanto detto emerge dunque che il cloro ha una grande importanza nella vita quotidiana dell'uomo; per esprimere però tutte le sue potenzialità in modo sicuro, affidabile ed efficace si richiede una sua gestione attenta e rispettosa dei bisogni dell'uomo e dell'ambiente che lo circonda.